sabato 17 dicembre 2011

My Life Would Suck Without You

Sì, lo so, che a volte li odio. Roba che gli darei fuoco!
Altre volte li trovo molesti e fastidiosi.
Ancora, proietto le mie frustrazioni su di loro e divento acido.
Però, boh, gli voglio molto bene. Non so come farei senza Penelope e Figaro.
Oggi non è successo nulla di particolare, eppure... non so. Sono tornato a casa di buon umore. Ma tantissimo.
Beh, sì, forse è solo merito dei miei nuovi pantaloni rossi.



giovedì 15 dicembre 2011

Midnight in Paris

Voglio una vita come quella di Jack London. Come quella di Hemingway. Io voglio vivere di avventure.
Ieri l'aver visto il nuovo film di Woody Allen ha risvegliato in me la passione per Parigi (sì, insomma, voglio andare a viverci... ORA) e ha acceso un senso di ignoranza assurdo, quest'ultimo mi ha portato a informarmi sulla vita del caro Ernie.
Da qui, la conclusione con la quale ho iniziato il mio post.
Voglio anche io una vita come la loro. Voglio trasformare anche io il mio tormento in... qualcosa.
Vorrei trovarmi altrove, avere degli stimoli.
E a questo punto, lo ammetto, sono molto più simile alla povera Adriana che non comprende quanto sia magica la sua epoca e preferisce rifugiarsi nel passato.
Ho anch'io la "sindrome dell'epoca d'oro". Come si fa a non averla?
Gil, lo scrittore interpretato da Owen Willson, riesce ad abbandonare la sua nostalgia solo dopo aver compiuto il suo viaggio. E solo insieme a Gabrielle.
E io? Come faccio, io?


Mi sento esattamente come Belle. Bloccato in un paese di provincia, senza prospettiva alcuna.
Lei alla fine ha conosciuto la Bestia, ed ha imparato ad amare.
A me capiterà mai qualcosa?

giovedì 8 dicembre 2011

Jack's Lament

Ho investito tutto, tutto, tutto sul mio talento.
Ho puntato ogni centesimo sul mio cervello, fin dall'asilo.
Non sono un genio, alle medie l'ho capito purtroppo (o finalmente).
Ma se c'è una cosa su cui punto sempre e comunque, e la mia parte razionale.
È quella la mia unica risorsa.
Beh, l'università ha reso evidente le mie mancanze. Io non sono brillante, sono solo mediocre.
Un idiota che si fa influenzare da pensieri sciocchi, dalle emozioni e tutte quelle altre stronzate.
Beh, se non sono bravo in questo... che senso ha? Qual è lo scopo di tutto ciò?
Non vedo proprio qual è il punto, mi spiace.

***


Chi mai capirà
quanto io mi sento giù
che un Regno così
non mi basta più?

Ho dentro me che cosa non so
un vuoto che non capirò
lontano da quel mondo che ho
c'è un sogno che spiegarmi non so.

giovedì 1 dicembre 2011




Even through the darkest phase
Be it thick or thin
Always someone marches brave
Here beneath my skin

Constant craving
Has always been

Confident in my sexuality

Ultimamente il ritorno da casa Mode lascia sempre degli strascichi.
Immagino sia normale.. ma è come se, boh, successivamente ai nostri incontri io sia particolarmente sensibile e fragile. Un po' come quando ci si gratta via la crosticina e la ferita resta lì a l'aria fino a, potenzialmente, infettarsi.
Oggi abbiamo avuto una lunga discussione, che mi ha lasciato - come sempre - pieno di dubbi e considerazioni.
Il discernimento è cominciato a partire dal significato del mio nome, per poi passare alla conflittualità che esiste fra sensibilità e ragione. E qui c'è stato il crollo.
Vivo male questa cosa, vivo malissimo il non saper accordare cervello e cuore. So che capita a tutti, ma è, credo, più raro che una persona s'impunti a voler far prevalere sistematicamente l'una o l'altra.
A me, invece, capita di fidarmi solamente della parte più razionale. Mi costringo e forzo a basare su quella tutto il mio pensiero, senza però considerare che tale pensiero di razionale ha ben poco.
In fondo ho solo paura. Paura di sbagliare, di restare ferito.
Fa parte della condizione umana, lo capisco, ma checché ne dica la signora Mode non sono sicuro di poter resistere e, soprattutto, reagire alla cosa. Non sono convinto che il corpo umano sia fatto apposta per sopportare, non il mio almeno.

Secondariamente, a dimostrazione del fatto che ho un limite di sopportazione molto basso, oggi sono stato di nuovo messo alla prova da mia madre.
Non so come faccia, né perché lo faccia. Eppure... è una delle poche persone che riesce con un solo sguardo a rendermi infelice, a farmi passare la voglia di fare qualunque cosa.
Odio il fatto che mi faccia stare così male e mi odio perché penso queste cose.
Di nuovo, sono in piena conflittualità.
Se anche non posso vincere la guerra, spero almeno di vincere qualche battaglia prima o poi.