sabato 29 ottobre 2011

Anbaransu

Ho finalmente dato l'esame di genetica.
Dopo settimane e settimane di studio, alternate a fasi coatte di cazzeggio, sono riuscito a sbancare. Beh, medio.
Come raccontavo in casa Mode, ho cercato di trascorrere i giorni che mi separavano dall'esame in assoluta tranquillità. Senza ansia alcuna, volevo solo togliermi dalle scatole questo dannatissimo esame e ricominciare a sfoltire la lista di quelli mancanti. Fino alla fine ero così sicuro di meritare almeno la sufficienza, fino al momento in cui tutto ha iniziato a crollare.
Tutti a vociferare che l'esame era insostenibile, che eravamo spacciati, che l'angoscia era l'unica via da seguire. Daje oggi e daje domani, la mia - stranamente - stoica sicurezza... è andata a farsi friggere.
Non ho particolarmente apprezzato la cosa e ne ho risentito enormemente in sede d'esame, dando una prova terribile. Oltretutto a valutarmi è stato qualcuno che non aveva il minimo interesse per la mia persona, sono stato mandato a sedere dopo soli 10 minuti. Ammetto di essere stato a dir poco pietoso, ma a mente fredda... avrei preferito una bocciatura, almeno avrei conservato una dignità. Invece no, sono stato sottostimato a causa del mio malessere e dall'ansia che mi è stata trasmessa.
Più persone e in più occasioni mi hanno paragonato ad una spugna, in grado di assorbire qualunque cosa. Bella merda, dico io.
Se è a questo che deve portare, se sono queste le conseguenze... è solo l'ennesima conferma che non ne vale la pena.
So che dovrei essere felice perché ora mi mancano solo 4 esami (Q U A T T R O), ma... boh. Non sono soddisfatto.
In queste ultime settimane ho discusso più volte con la psicologa del tema della sfida, della mia voglia di misurarmi in qualcosa e dimostrare quel che valgo. Stavolta, come sempre, c'è stato un problema di sottovalutazione. Lo odio. È una cosa che detesto e mi dà ai nervi.
Non so, forse è perché ormai sono troppo abituato a vedermi sotto una certa luce. Ma, come in uno dei post precedenti, sento di mancare di fiducia nelle mie capacità... e questa cosa ormai si è trasmessa anche a quelli che mi conoscono.
Sarebbe bello sentirsi dire: "Andrea ce la farà, ne è capace!". Eppure è così raro un commento simile, è molto più facile immaginare lo scenario peggiore. Ed è solo colpa mia. Uff.
Fatto sta che ieri, nonostante il malumore della giornata, mi sono preso un momento per me stesso. Avevo fame, la gola mi bruciava e nonostante fossi quasi a casa... mi son fermato per prendere un gelato.
Uno di quelli della Häagen-Dazs, una sorta di coppetta monodose al gusto oreo.
Ho festeggiato perché, finalmente, sono a quattro esami dalla meta. Ho festeggiato perché fino a quel momento, e da un po' di tempo a questa parte, i festeggiamenti vengono... ridimensionati.
Oggettivamente dipendo troppo dagli altri, sono sempre lì ad aspettare un complimento o un cenno di approvazione. Ma è sbagliato, non c'è solo quello.
Devo innanzitutto e soprattutto complimentarmi da me per il mio successo. Prima vengo io, poi tutti gli altri.
Chissà se suona egocentrico, letto dal di fuori. In fondo, però, questo è il mio spazio.
Mio e soltanto mio.




mercoledì 26 ottobre 2011


"È troppo occupato a vivere, per riflettere sui problemi della vita. Il mio errore è stato di avere aperti i libri."

martedì 25 ottobre 2011

Il Prof. Moriarty. Lip-lip. Voldemort. Barbanera. Hades. Sosuke Aizen.

Hanno tutti una nemesi. La voglio anche io.

domenica 23 ottobre 2011

A long long time ago

Sono stato via per due giorni, in escursione.
Sembra siano passati mesi. Non so perché... forse è solo perché il viaggio è stato, oggettivamente, molto intenso.
All'inizio ammetto di esser partito decisamente prevenuto. Nonostante la psico-lezione rifilatami dalla signora Mode, non avevo ancora avuto modo di riflettere sulle sue parole... e quindi ho continuato pedissequamente a comportarmi nella solita maniera.
Ammetto anche di essere un po' intrattabile di primo mattino, soprattutto se ho poche ore di sonno alle spalle.
BTW, la mattina della partenza avrei quasi voluto uccidere the Lord of the Birds, lui e quel dannatissimo falco pellegrino mangia piccioni.
"Sticazzi!" è la prima cosa che ho pensato sentendolo parlare, "ommioddiouccidetelo" la seconda. Perché, sì, sono un po' snob e se inizi a martellarmi prima ancora di conoscermi... mi sento autorizzato a giudicarti basandomi su ogni più tremendo pregiudizio.
Dopo un po', comunque, giunge la cavalleria: Lucia e Gabriele sono finalmente con noi e possiamo lasciare la civilità... diretti verso una nuova, noiossissima avventura.
Dopo ore in un autobus fin troppo caldo e guidato da un autista con senso del pericolo pari a 0... la prima sosta. Viene già voglia di uccidersi, Lucia infatti parte con le sue incomprensibili domande e già dopo i primi 10 minuti non capisco cosa stia dicendo o cercando di farci capire.
È un altro mio limite, io e la geologia veniamo da due posti completamente diversi. Mi rendo conto che il 30 preso proprio con Lucia dimostrerebbe l'esatto contrario ma, boh, proprio non riesco a collegare le sue parole a qualcosa di reale... qualcosa che mi sta mostrando.
Dopo Lucia, tocca a LotB. Che dire? All'inizio ascoltavo a stento, ma poi devo ammettere che il tipo sapeva il fatto suo.
Anche le nozioni di botanica non erano poi così noiose, là purtroppo entra in gioco un altro mio limite... riesco difficilmente ad imparare a memoria dei nomi e, quindi, mi son trovato un po' in difficoltà anche in questa materia.
Non pervenuta invece Smeagol, l'altra abitante della terra di mezzo, pronta a dispensare lezioni di entomologia un po' troppo pressappochiste per i miei gusti.
Il freddo e la pioggia non ci abbandonano e fino all'ultima sosta, continuo a sperare che giunga il tramonto e così anche il nostro rientro. Non che mi stessi annoiando, ma mi sentivo veramente stanco... avevo bisogno di calore, cibo, un bagno.
La cena è stata quantomai piacevole, nonostante non siano molti i momenti fra naturalisti... aiutati dal vino, siamo riusciti a trascorrere ore piacevolissime all'insegna della risata e della leggerezza.
Persino la discussione post-cena è stata interessantissima, ed è lì che ho cominciato a vedere LotB con occhi diversi. In quel momento ho ripensato a quanto mi aveva detto la Sig.ra Mode.
Mi ha chiesto di tenere gli occhi aperti, di essere ricettivo e pronto a cogliere qualche occasione... beh, in quello stesso istante il caro LotB mi ha chiesto se volevo conoscere qualche suo amico che ha collaborato nientepopodimenoche con il maggior esperto di lupi in Italia.
Lì è stato proprio amore, lo ammetto. Da quel punto in poi, LotB ha avuto il mio affetto incontrollato e la mia stima eterna.
Ho cominciato ad ascoltarlo con più interesse, soprattutto durante la seconda giornata. E ho avuto modo di valutare e apprezzare le sue conoscenze. Era un tipo un po' strano, okay, ma gli invidio da morire la passione che mette in quello che fa. Vorrei anche io che gli altri mi ascoltassero parlare della mia di passione e che mi trasmettessero il medesimo interesse che noi trasmettevamo a lui.
Non so perché non succede, forse è perché io stesso non credo abbastanza in quel che dico... non ci metto abbastanza pathos. Eppure, boh, mi sembra di non aver ancora trovato un... pubblico.
Ad ogni modo, circa 36 ore dopo l'inizio l'escursione giunse al termine. Come dicevo in apertura, mi è sembrato di aver trascorso settimane lontano da casa... e invece, si e trattato solo di pochissimo.
Considerazioni finali? Mi piacerebbe davvero riuscire a fare il naturalista. Ho conosciuto solo gente appassionata e sognatrice... sono tutti così idealisti... è bello vedere che questa gente è mossa da un sogno e, almeno al momento, ce l'ha fatta. Spero possa accadere anche a me, un giorno.
E questo, in fondo, si ricollega anche alla mia conversazione settimanale a casa Mode. A tutto quel ciarlare sul significato della sfida...
Non saprei come parlarne, in realtà, e mi trovo in difficoltà all'idea di dover scrivere qualcosa a riguardo. Quando sono obbligato, il blocco dello scrittore mi raggiunge nel 90% dei casi... un po' come quando scrivevo fanfiction et similia.
L'obbligo rende il tutto meno spontaneo, meno interessante. Non riesco ad essere creativo in queste condizioni. La mia mente è tutt'altro che aperta.
Indi per cui... sfida? Non so, per me la sfida è riuscire a trovare qualcuno che apprezzi le mie capacità e le mie qualità. Riuscire a trovare quel carisma che mi manca. Riuscire a spiccare, come una volta, in una mediocrità dilagante. Riuscire a sentirmi speciale, come quando avevo 8 anni e non un caso umano.
Quando mi sentivo un genio, quando ero sicuro di me stesso... era tutto più semplice. La mia sete di conoscenza era inestinguibile e avevo una curiosità senza pari.
Tutto sommato, la sfida ora è ritornare agli antichi fasti.

lunedì 17 ottobre 2011

And the Void Would be Callin'.

Il vuoto.
È bellissimo, mi dà quasi i brividi.
Ieri avevo la testa confusa, piena di pensieri. Eppure per una gloriosa ora e mezza, per ben NOVANTA minuti, non ho pensato a nulla di ciò che mi tediava. Ero concentrato solo su quel che stavo facendo.

È partita come al solito, una gran bella giornata di cazzo. Eppure, sul finire, è migliorata così tanto che non riesco nemmeno a capacitarmene.
Fare sport è decisamente più terapeutico di qualunque altra cosa. Beh, sì, certo, stare lì con la signora Mode magari avrà una sua utilità a lungo termine ma... nell'immediato, il judo mi libera da tutto ciò che mi opprime.
Sono così preso, così stanco, così... appassionato, da non riuscire a pensare ad altro.
C'è solo una controindicazione: dura troppo poco.
Dovrei fare sport tutti i giorni, tutto il giorno. Forse sarei felice, o semplicemente avrei una nuova fissazione.

Corsa? Chi ha detto corsa? Sì, ammetto che non mi dispiacerebbe uscire con Ju-dog per una corsetta. Sarebbe proprio fico, anzi.
Sperià di riuscire a combinare.

domenica 16 ottobre 2011

"Senza conoscere altre persone non è possibile né tradirsi né ferirsi l'un l'altro, però... non è neanche possibile dimenticare la solitudine. Gli esseri umani non potranno mai affrancarsi dalla solitudine. Del resto ogni uomo è comunque solo. Ed è soltanto poiché è possibile dimenticarlo che gli uomini riescono a vivere."

"Gli esseri umani provano continuamente dolore dell'animo. È perché l'animo soffre tanto facilmente che anche il vivere risulta doloroso. E in particolare il tuo animo è delicato come il vetro... meritevole d'affezione... cioè ti voglio bene... "



A volte in una canzone, ora in un anime. Ci sono parole che nessuno ha mai pensato di dire... eppure esprimono esattamente come mi sento e cosa vorrei sentire, a volte.

Scuole Medie

Ho la testa iper-satura, sto pensando così tante cose contemporaneamente che non riesco a mettere ordine in alcun modo. Odio quando succede, mi sento come se stessi per esplodere.
Eppure capita in continuazione, sono sempre così agitato e pieno di disagi... ho una concentrazione di problemi e seghe mentali mai vista o provata da altro umano, secondo me.
Non so come farlo smettere, non so come dare un taglio a tutto questo.

Sono esattamente dov'ero alle medie.. ad ascoltare musica melanconia, a parlare e infastidire pochi e fidati amici, chiuso in me stesso.. non è cambiato perfettamente nulla, anche se ora penso di aver sprecato ancora più tempo, di aver perso chissà quante e quali occasioni.
Sì, prima avevo la consapevolezza di aver sprecato parte della mia gioventù, ora sono certo di aver sprecato 1/4 della mia vita.
Yay per me.

Spero che tutto questo un giorno finisca, spero esista da qualche parte qualcosa che lenisca le mie pene. Mi dicono tutti che non devo cercare poi così lontano, che devo trovare da me quel... qualcosa.
Penso che se fosse così facile, ci sarei già riuscito. Ho toccato il fondo talmente tante volte, che ormai non solo ho grattato... sono uscito dall'altra parte e ho ripreso a scavare. Eppure non è cambiato nulla.

Quindi, boh.

sabato 15 ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011

Everything is... Limited

Triste.
Tutto ciò che vedo guardandomi allo specchio, tutto ciò che sono, è riassumibile in un unico e semplice aggettivo.
Ho mal di testa, il cuore sta per scoppiarmi e ho la nausea. Stasera è una di quelle sere in cui più che sentirmi parte del tutto, mi sento più come sabbia fra gli ingranaggi.
Per qualche giorno mi sono portato il peso di certe convinzioni, l'idea che il mondo volesse tarparmi le ali e tenermi in gabbia. Ho provato ad esprimere questo mio disagio, ma ho fallito... come ogni volta.
Non sono proprio capace. Non so come facciano gli altri... checché ne dica Edna Mode, non sono capace di spiegarmi.
È così difficile ragionare con il mio cervello, ora come ora mi fa male la testa perché sono convinto sia surriscaldato da tutti i pensieri che ha messo in moto la discussione che ho avuto con i miei amici.
Il malumore di cui sopra si è acuito a causa di un' divergenza sullo sport da fare. Da qui la discussione è degenerata e io sono finito al solito stato di larva pseudo-umana che mi contraddistingue.
Per me è difficile gestire questa specie di relazione a tre, perché a volte non mi ci sento parte del trio. Non che Figaro e Penelope facciano qualcosa di sbagliato, piuttosto le mie elucubrazioni personali mi portano a trarre tutta una serie di conclusioni che poi alla fine si rivelano errate. Indi, dopo aver esternato tali conclusioni, di solito va a finire in questo modo: io piango, mi sento in colpa per quello che ho detto e perché mi comporto da cattivo amico oltre che da brutta persona, mi sento male e finisco con lo scrivere post come questi.
Poi, boh, tutto tace. Così com'è venuto, se ne va.
Sono conscio che è dovuto ad un meccanismo fisiologico innescato dalle lacrime, ma a volte è un po' disagiante... perché rende ancor più difficile spiegare a terzi come mi sono sentito in quel momento.

Ah, ho un compito della settimana. Descrivere cos'è per me la sfida.
Gesù.

venerdì 7 ottobre 2011


"Nasciamo soli, viviamo soli, moriamo soli. Solo attraverso i nostri amori e l'amicizia si può creare l'illusione, per un momento, di non essere soli."

Orson Welles.

giovedì 6 ottobre 2011

Time Is Running Out

Mi sento angosciato.
Mi mancano i soldi.
Mi manca il tempo.
Mi manca la voglia.
Ho bisogno di indipendenza.
Sto per esplodere.
Tic, tac, tic, tac...

mercoledì 5 ottobre 2011

Estenüato agg. [part. pass. di estenuare]. – Sfinito, privo di forze fisiche o morali: uomini e. dalla fatica; avere il viso e. dall’astinenza, dai patimenti; mi sento estenuato; con uso sostantivato, poco com.: gli estenuati, i vecchi, i fanciulli, alzavano le mani scarne (Manzoni).

martedì 4 ottobre 2011

Passion.


"Passion. It lies in all of us. Sleeping... waiting... and though unwanted... unbidden... it will stir... open its jaws, and howl. It speaks to us... guides us. Passion rules us all. And we obey. What other choice do we have? Passion is the source of our finest moments. The joy of love... the clarity of hatred... and the ecstasy of grief. It hurts sometimes more than we can bear. If we could live without passion, maybe we'd know some kind of peace. But we would be hollow. Empty rooms, shuttered and dank. Without passion, we'd truly be dead."

Angel (Angelus, in realtà) declamava così in uno degli episodi in cui, privo di anima, si divertiva a torturare la povera Buffy. E' un pensiero piuttosto articolato, su un'emozione che raramente riesce a guidarmi e/o spronarmi. Eppure mi è rimasta scolpita - più o meno - nella memoria.
Perché mi è tornata in mente? Una sciocchezza in realtà, una banale epifania avuta in un momento di placida e devastante noia.
Fantasticavo sull'università, sul mio futuro e altre baggianate simili. Valutavo alcune opzioni del tutto combattuto nell'animo: vi è una parte di me che vuole andarsene, e perché no fuggire, da questa realtà, vivere un sogno coltivato e cresciuto nel corso degli anni. Un'altra parte di me, tristemente, sa che questo sogno non si realizzerà mai. Peccato che non vinca mai nessuno, che lo struggimento prosegua in eterno provocandomi non pochi patemi.
Ad ogni modo, stavolta la farneticazione prevedeva l'exhibit:

A) Un futuro come veterinario naturalista, una cosa che - secondo me - nemmeno esiste.
Da piccolo ho sempre odiato mortalmente coloro che sminuivano il mio voler essere uno zoologo, la mia passione per gli animali, per qualcosa di più banale come la veterinaria. Eppure ora, a 24 anni suonati, l'ipotesi mi sembra decisamente più affascinante. Nel corso degli anni ho sviluppato una passione per tutto ciò che riguarda il campo medico/anatomico, eppure ancora non ho avuto il modo di far crescere questa vocazione. Forse questa è la risposta, ma... boh. Vale davvero la pena imbarcarsi in questa cosa? Sprecare 2, forse altri 3 anni per cosa poi? Quanto vale in Italia e all'estero una laurea di tipo triennale? Sì, ok, avrei due lauree triennali, ma insieme quanto possono valere? Se solo ci fosse qualcuno che potesse darmi la risposta...

B) Un futuro all'estero.
Guardavo le foto di un tizio e già m'immaginavo immerso nella neve, imbacuccato e infreddolito, con tanto di respiro a nuvoletta. Quanto dev'essere bello, vivere in un luogo che si confà al proprio animo? Anche in questo caso, ho sempre avuto una passione per le terre fredde e aspre del grande Nord. Non so perché, in fondo sono uno schifossissimo cittadino, che poco ama la lontananza dalla civiltà. Eppure, ci sono luoghi in America che ben si sposano con questo mio modo di essere. Il nuovo mondo è costellato di foreste e luoghi meravigliosi, pur essendo così vicini ad altrettanto magnifiche metropoli.

C) Un futuro con i lupi.
Anche in questo caso, non so da dove sia uscita 'sta passione. Forse perché amo tanto i cani, forse perché semplicemente lo trovo, esteticamente, un animale bellissimo, forse perché fin da piccolo mi hanno riempito la testa con nozioni vere e/o false sui lupi. Riflettevo sullo sfruttare al meglio la mia tesi, riflettevo su come trasmutare questo amore in qualcosa di più... redditizio. Quanto bello sarebbe potersi pagare l'affitto di casa, studiando i lupi? Quanta soddisfazione mi porterebbe un lavoro che mi avvicinerebbe a quest'animale? Non riesco nemmeno a immaginarlo.

Ecco, tre passioni. Una più forte dell'altra. Passioni che mi spingono a voler fare. Eppure continuo ad avere un maledettissimo blocco, uno stupido blocco interiore (e non) che m'impedisce di seguire il mio istinto.
Perché dev'essere così difficile?

Vabè, visto che sono in vena di citazioni. Eccone un'altra:

"All stories are about wolves. All worth repeating, that is. Anything else is sentimental drivel. …Think about it. There's escaping from the wolves, fighting the wolves, capturing the wolves, taming the wolves. Being thrown to the wolves, or throwing others to the wolves so the wolves will eat them instead of you. Running with the wolf pack. Turning into a wolf. Best of all, turning into the head wolf. No other decent stories exist."