sabato 17 dicembre 2011

My Life Would Suck Without You

Sì, lo so, che a volte li odio. Roba che gli darei fuoco!
Altre volte li trovo molesti e fastidiosi.
Ancora, proietto le mie frustrazioni su di loro e divento acido.
Però, boh, gli voglio molto bene. Non so come farei senza Penelope e Figaro.
Oggi non è successo nulla di particolare, eppure... non so. Sono tornato a casa di buon umore. Ma tantissimo.
Beh, sì, forse è solo merito dei miei nuovi pantaloni rossi.



giovedì 15 dicembre 2011

Midnight in Paris

Voglio una vita come quella di Jack London. Come quella di Hemingway. Io voglio vivere di avventure.
Ieri l'aver visto il nuovo film di Woody Allen ha risvegliato in me la passione per Parigi (sì, insomma, voglio andare a viverci... ORA) e ha acceso un senso di ignoranza assurdo, quest'ultimo mi ha portato a informarmi sulla vita del caro Ernie.
Da qui, la conclusione con la quale ho iniziato il mio post.
Voglio anche io una vita come la loro. Voglio trasformare anche io il mio tormento in... qualcosa.
Vorrei trovarmi altrove, avere degli stimoli.
E a questo punto, lo ammetto, sono molto più simile alla povera Adriana che non comprende quanto sia magica la sua epoca e preferisce rifugiarsi nel passato.
Ho anch'io la "sindrome dell'epoca d'oro". Come si fa a non averla?
Gil, lo scrittore interpretato da Owen Willson, riesce ad abbandonare la sua nostalgia solo dopo aver compiuto il suo viaggio. E solo insieme a Gabrielle.
E io? Come faccio, io?


Mi sento esattamente come Belle. Bloccato in un paese di provincia, senza prospettiva alcuna.
Lei alla fine ha conosciuto la Bestia, ed ha imparato ad amare.
A me capiterà mai qualcosa?

giovedì 8 dicembre 2011

Jack's Lament

Ho investito tutto, tutto, tutto sul mio talento.
Ho puntato ogni centesimo sul mio cervello, fin dall'asilo.
Non sono un genio, alle medie l'ho capito purtroppo (o finalmente).
Ma se c'è una cosa su cui punto sempre e comunque, e la mia parte razionale.
È quella la mia unica risorsa.
Beh, l'università ha reso evidente le mie mancanze. Io non sono brillante, sono solo mediocre.
Un idiota che si fa influenzare da pensieri sciocchi, dalle emozioni e tutte quelle altre stronzate.
Beh, se non sono bravo in questo... che senso ha? Qual è lo scopo di tutto ciò?
Non vedo proprio qual è il punto, mi spiace.

***


Chi mai capirà
quanto io mi sento giù
che un Regno così
non mi basta più?

Ho dentro me che cosa non so
un vuoto che non capirò
lontano da quel mondo che ho
c'è un sogno che spiegarmi non so.

giovedì 1 dicembre 2011




Even through the darkest phase
Be it thick or thin
Always someone marches brave
Here beneath my skin

Constant craving
Has always been

Confident in my sexuality

Ultimamente il ritorno da casa Mode lascia sempre degli strascichi.
Immagino sia normale.. ma è come se, boh, successivamente ai nostri incontri io sia particolarmente sensibile e fragile. Un po' come quando ci si gratta via la crosticina e la ferita resta lì a l'aria fino a, potenzialmente, infettarsi.
Oggi abbiamo avuto una lunga discussione, che mi ha lasciato - come sempre - pieno di dubbi e considerazioni.
Il discernimento è cominciato a partire dal significato del mio nome, per poi passare alla conflittualità che esiste fra sensibilità e ragione. E qui c'è stato il crollo.
Vivo male questa cosa, vivo malissimo il non saper accordare cervello e cuore. So che capita a tutti, ma è, credo, più raro che una persona s'impunti a voler far prevalere sistematicamente l'una o l'altra.
A me, invece, capita di fidarmi solamente della parte più razionale. Mi costringo e forzo a basare su quella tutto il mio pensiero, senza però considerare che tale pensiero di razionale ha ben poco.
In fondo ho solo paura. Paura di sbagliare, di restare ferito.
Fa parte della condizione umana, lo capisco, ma checché ne dica la signora Mode non sono sicuro di poter resistere e, soprattutto, reagire alla cosa. Non sono convinto che il corpo umano sia fatto apposta per sopportare, non il mio almeno.

Secondariamente, a dimostrazione del fatto che ho un limite di sopportazione molto basso, oggi sono stato di nuovo messo alla prova da mia madre.
Non so come faccia, né perché lo faccia. Eppure... è una delle poche persone che riesce con un solo sguardo a rendermi infelice, a farmi passare la voglia di fare qualunque cosa.
Odio il fatto che mi faccia stare così male e mi odio perché penso queste cose.
Di nuovo, sono in piena conflittualità.
Se anche non posso vincere la guerra, spero almeno di vincere qualche battaglia prima o poi.

giovedì 24 novembre 2011

Pure Imagination

Sono apatico.
Non è tristezza, è proprio mancanza di voglia di fare.
Non so come processare questa cosa, non riesco ad affrontarlo. Oggi parlare con la signora Mode non è che mi abbia lasciato chissà cosa.
Certo, ora sono preso dalle mie riflessioni dell'ultima ora... ma ne avevo già abbastanza prima.
Ho trascorso l'intera giornata senza far nulla, da solo.
Sento di aver bisogno di uno sprone, di qualcosa e/o qualcuno... però, boh, è una sensazione costante in fondo. È solo ritornata per l'occasione.
Non vedo il "big picture". Ho una prospettiva così alterata, da non vedere proprio nulla.
Vorrei fare, concludere. Perché, diciamocelo, è uno di quei tipici propositi che chiunque farebbe.
"Non bisogna sprecare nemmeno un attimo" e baggianate così.
Verissimo! Ma come si fa?
Non so da dove partire. So solo che non voglio far nulla.
Non riesco nemmeno a piangere, sono in totale balia del nulla. Almeno provassi dolore... qualcosa.
Invece non sento niente, o comunque non so dare un nome a ciò che sento.
Per l'ennesima volta... uff.

venerdì 18 novembre 2011

Everybody's Changing - Reprise

Oggi, boh, mi sono svegliato storto.
Continuo a pensare che non è cambiato nulla, che non ho costruito nulla.
Quasi un quarto di secolo, e cos'è cambiato?
Vorrei fare qualcosa, prendere qualche rischio... take the leap. E invece, cosa faccio? Nulla.
Stamattina avrei dovuto studiare, ma mi annoiavo. Sono rimasto ore nel letto a pensare. Ho pensato a cosa fare per cambiare le cose... conclusioni? Nessuna.
Ah, ho anche riflettuto sul fatto che la canzone che più mi piace ha un titolo quantomeno emblematico.
Peccato che di anno in anno non divento migliore, ma mi allontano sempre più dalla perfezione che immaginavo.
Uff.


Vorrei smetterla di sentirmi così.
Vorrei sapere che c'è qualcos'altro.
Vorrei che qualcuno mi dicesse che c'è una luce alla fine del tunnel ma, soprattutto, vorrei credergli.

mercoledì 16 novembre 2011

Everybody's Changing

Ma è vero?
Ultimamente ci ho pensato spesso.
Le persone cambiano davvero, ci riescono? Oppure ha ragione House?
Sarebbe bello se si riuscisse a cambiare certi aspetti, a modificare il proprio atteggiamento. Ci sto provando, in realtà, ma non sono sicuro che la cosa funzioni nel lungo termine.
Gli schemi comportamentali si ripetono sempre uguali a sé stessi, credo sia su questo che si basi la psicologia in fondo. Se non ci fosse una.. reiterazione, come si potrebbe studiare il comportamento umano?
Io, ad esempio, ho concluso che molto spesso perdo più tempo a lamentarmi che a studiare. Ho compreso l'errore, ma ho perseverato ricadendoci mentre studiavo per l'esame successivo.
È una sciocchezza, ma è solo la punta dell'iceberg.
Indi, boh... non so cosa pensare.

giovedì 10 novembre 2011

Essai philosophique sur les probabilités

Era da un po' che pensavo ad un nuovo post.
Vuoi la noia, vuoi la pigrizia... Ora però sono di cattivo umore, indi è perfetto!
Come al solito la signora Mode mi ha offerto diversi spunti di riflessione. In particolare una è la cosa su cui mi sono soffermato: l'ex factor.
Non so, magari è una cosa comune, ma quando parlo delle ragazze con cui sono stato... è come se fossi più innamorato ora che allora. Magari è perché ora sono innamorato dell'idea che ho di tutte loro, di quello che mi è rimasto.
Perché non riesco a trovare un nuovo interesse? Continuo a fare paragoni, a pensare che non troverò mai una persona che mi prenda come mi prendeva lei.
Da qui il punto discusso con la signora Mode: secondo lei sono un fan sfegatato del determinismo.
A stento so cosa significhi, che corrente di pensiero sia. Evidentemente, però, sono un determinista spontaneo.
Mi rendo conto che è un ragionamento estremamente sbagliato, che nulla è per forza così ripetitivo e costante e che, anzi, con tutti i miei pregiudizi non rendo più semplice la cosa.
Vero, non è scritto da nessuna parte che un giorno m'innamorerò e sarò felice in periferia, nella mia villetta con giardino. Ma non è scritto da nessuna parte che resterò da solo a vita.
Vorrei che fosse più facile credere alla seconda eventualità, però.
Purtroppo, e questa è una cosa su cui non riesco a lavorare, tendo ad analizzare l'ignoto tenendo conto solo delle esperienze negative pregresse.
La signora Mode dice che dovrei buttarmi, con coscienza, ed essere pronto e aperto ad ogni opportunità. Io ci provo - o meglio, vorrei provarci - ma... quali opportunità? Forse è vero che sono così vicino al big picture che non riesco a vedere oltre al mio naso. Eppure, boh, come si prendono le distanze? Come si fa a mettere tutto in prospettiva?
Lei continua a mettermi di cattivo umore. Odio il potere che ha su di me. Il fatto che ogni tanto si inneschi un ricordo nella mia memoria che mi induca a ripensare a come mi sentivo quando eravamo insieme. Detesto l'idea che a distanza di anni ancora non abbia trovato una... distrazione.
Com'è possibile? Come accidenti è possibile?

Il secondo punto su cui ho iniziato la mia personalissima riflessione, coadiuvato dagli ultimi episodi visti di Glee e Una Mamma Per Amica (roba di qualità, di un certo spessore!)... è il momento in cui sono diventato un ometto, tanto per usare un modo di dire un po' trogloditico.
Sinceramente mi aspettavo peggio. Visto come ho gestito le cose, credevo che avrei avuto rimpianti per tutta la vita... che avrei pensato di aver sprecato quell'occasione, dopo tanto attendere.
Invece ne conservo un bel ricordo. L'unico mio cruccio è... chissà se la persona con cui sono andato a letto ha capito quanto quel momento era importante per me. Chissà se si è resa conto che per me non è stato solo un esercizio fisico, ma qualcosa che ricorderò per lungo tempo.
Anche adesso, mentre scrivo, riesco perfettamente a provare le sensazioni che avevo quel giorno. L'emozione, la paura di non essere all'altezza, la felicità.
Lei l'avrà capito? Saprà che è stata e che è ancora una persona importante?
L'unico mio rimpianto forse è proprio questo, che sia tutto finito. Che sia già giunta una conclusione.
Spero che Figaro sia conscio della fortuna che ha avuto. Ha potuto condividere un'esperienza unica, irripetibile, con una persona che è ancora al suo fianco. Dev'essere una bella sensazione.
E io? Quando arriverà il mio momento? L'attesa non è la parte migliore, l'ignoto non è 'sta gran cosa.
Ho troppe domande e nessuna risposta.

sabato 5 novembre 2011

Grey's Anatomy ormai mi è giunto a noia, continuo a guardarlo perché dopo otto anni sono in qualche modo affezionato al cast.
C'è una cosa però che, oggettivamente, non delude mai: la scelta della musica.

Il testo è... perfetto.

Where Do I Even Start?

Settimana strana.
L'ABC degli alti e bassi, fondamentalmente.
Rabbia, delusione, sconforto... e successivamente soddisfazione e autocompiacimento.
Gli estremi mi confondono e ora sono tornato al mio solito umore malinconico.
Sento che manca qualcosa, vorrei scoprire cosa però.
Intanto, cercherò di non dare di matto a causa di un nuovo esame. Ho così paura, sono terrorizzato all'idea di dover affrontare questa... sfida.
Vorrei tanto farcela, applicarmi e riuscire. Ma, boh, non ci credo. Non credo nelle mie capacità e non credo di avere abbastanza tempo.
Anche perché non faccio che sprecarlo il mio tempo, anche ora. In questo momento potrei studiare, ripassare i concetti... eppure non riesco nemmeno a cominciare.
Vorrei tanto farcela. Avere la forza.
Uff.

martedì 1 novembre 2011

E il malumore persiste.


Good times for a change 
See, the luck I've had 
Can make a good man 
Turn bad 

So please please please 
Let me, let me, let me 
Let me get what I want 
This time 

Haven't had a dream in a long time 
See, the life I've had 
Can make a good man bad 

So for once in my life 
Let me get what I want 
Lord knows, it would be the first time 
Lord knows, it would be the first time

sabato 29 ottobre 2011

Anbaransu

Ho finalmente dato l'esame di genetica.
Dopo settimane e settimane di studio, alternate a fasi coatte di cazzeggio, sono riuscito a sbancare. Beh, medio.
Come raccontavo in casa Mode, ho cercato di trascorrere i giorni che mi separavano dall'esame in assoluta tranquillità. Senza ansia alcuna, volevo solo togliermi dalle scatole questo dannatissimo esame e ricominciare a sfoltire la lista di quelli mancanti. Fino alla fine ero così sicuro di meritare almeno la sufficienza, fino al momento in cui tutto ha iniziato a crollare.
Tutti a vociferare che l'esame era insostenibile, che eravamo spacciati, che l'angoscia era l'unica via da seguire. Daje oggi e daje domani, la mia - stranamente - stoica sicurezza... è andata a farsi friggere.
Non ho particolarmente apprezzato la cosa e ne ho risentito enormemente in sede d'esame, dando una prova terribile. Oltretutto a valutarmi è stato qualcuno che non aveva il minimo interesse per la mia persona, sono stato mandato a sedere dopo soli 10 minuti. Ammetto di essere stato a dir poco pietoso, ma a mente fredda... avrei preferito una bocciatura, almeno avrei conservato una dignità. Invece no, sono stato sottostimato a causa del mio malessere e dall'ansia che mi è stata trasmessa.
Più persone e in più occasioni mi hanno paragonato ad una spugna, in grado di assorbire qualunque cosa. Bella merda, dico io.
Se è a questo che deve portare, se sono queste le conseguenze... è solo l'ennesima conferma che non ne vale la pena.
So che dovrei essere felice perché ora mi mancano solo 4 esami (Q U A T T R O), ma... boh. Non sono soddisfatto.
In queste ultime settimane ho discusso più volte con la psicologa del tema della sfida, della mia voglia di misurarmi in qualcosa e dimostrare quel che valgo. Stavolta, come sempre, c'è stato un problema di sottovalutazione. Lo odio. È una cosa che detesto e mi dà ai nervi.
Non so, forse è perché ormai sono troppo abituato a vedermi sotto una certa luce. Ma, come in uno dei post precedenti, sento di mancare di fiducia nelle mie capacità... e questa cosa ormai si è trasmessa anche a quelli che mi conoscono.
Sarebbe bello sentirsi dire: "Andrea ce la farà, ne è capace!". Eppure è così raro un commento simile, è molto più facile immaginare lo scenario peggiore. Ed è solo colpa mia. Uff.
Fatto sta che ieri, nonostante il malumore della giornata, mi sono preso un momento per me stesso. Avevo fame, la gola mi bruciava e nonostante fossi quasi a casa... mi son fermato per prendere un gelato.
Uno di quelli della Häagen-Dazs, una sorta di coppetta monodose al gusto oreo.
Ho festeggiato perché, finalmente, sono a quattro esami dalla meta. Ho festeggiato perché fino a quel momento, e da un po' di tempo a questa parte, i festeggiamenti vengono... ridimensionati.
Oggettivamente dipendo troppo dagli altri, sono sempre lì ad aspettare un complimento o un cenno di approvazione. Ma è sbagliato, non c'è solo quello.
Devo innanzitutto e soprattutto complimentarmi da me per il mio successo. Prima vengo io, poi tutti gli altri.
Chissà se suona egocentrico, letto dal di fuori. In fondo, però, questo è il mio spazio.
Mio e soltanto mio.




mercoledì 26 ottobre 2011


"È troppo occupato a vivere, per riflettere sui problemi della vita. Il mio errore è stato di avere aperti i libri."

martedì 25 ottobre 2011

Il Prof. Moriarty. Lip-lip. Voldemort. Barbanera. Hades. Sosuke Aizen.

Hanno tutti una nemesi. La voglio anche io.

domenica 23 ottobre 2011

A long long time ago

Sono stato via per due giorni, in escursione.
Sembra siano passati mesi. Non so perché... forse è solo perché il viaggio è stato, oggettivamente, molto intenso.
All'inizio ammetto di esser partito decisamente prevenuto. Nonostante la psico-lezione rifilatami dalla signora Mode, non avevo ancora avuto modo di riflettere sulle sue parole... e quindi ho continuato pedissequamente a comportarmi nella solita maniera.
Ammetto anche di essere un po' intrattabile di primo mattino, soprattutto se ho poche ore di sonno alle spalle.
BTW, la mattina della partenza avrei quasi voluto uccidere the Lord of the Birds, lui e quel dannatissimo falco pellegrino mangia piccioni.
"Sticazzi!" è la prima cosa che ho pensato sentendolo parlare, "ommioddiouccidetelo" la seconda. Perché, sì, sono un po' snob e se inizi a martellarmi prima ancora di conoscermi... mi sento autorizzato a giudicarti basandomi su ogni più tremendo pregiudizio.
Dopo un po', comunque, giunge la cavalleria: Lucia e Gabriele sono finalmente con noi e possiamo lasciare la civilità... diretti verso una nuova, noiossissima avventura.
Dopo ore in un autobus fin troppo caldo e guidato da un autista con senso del pericolo pari a 0... la prima sosta. Viene già voglia di uccidersi, Lucia infatti parte con le sue incomprensibili domande e già dopo i primi 10 minuti non capisco cosa stia dicendo o cercando di farci capire.
È un altro mio limite, io e la geologia veniamo da due posti completamente diversi. Mi rendo conto che il 30 preso proprio con Lucia dimostrerebbe l'esatto contrario ma, boh, proprio non riesco a collegare le sue parole a qualcosa di reale... qualcosa che mi sta mostrando.
Dopo Lucia, tocca a LotB. Che dire? All'inizio ascoltavo a stento, ma poi devo ammettere che il tipo sapeva il fatto suo.
Anche le nozioni di botanica non erano poi così noiose, là purtroppo entra in gioco un altro mio limite... riesco difficilmente ad imparare a memoria dei nomi e, quindi, mi son trovato un po' in difficoltà anche in questa materia.
Non pervenuta invece Smeagol, l'altra abitante della terra di mezzo, pronta a dispensare lezioni di entomologia un po' troppo pressappochiste per i miei gusti.
Il freddo e la pioggia non ci abbandonano e fino all'ultima sosta, continuo a sperare che giunga il tramonto e così anche il nostro rientro. Non che mi stessi annoiando, ma mi sentivo veramente stanco... avevo bisogno di calore, cibo, un bagno.
La cena è stata quantomai piacevole, nonostante non siano molti i momenti fra naturalisti... aiutati dal vino, siamo riusciti a trascorrere ore piacevolissime all'insegna della risata e della leggerezza.
Persino la discussione post-cena è stata interessantissima, ed è lì che ho cominciato a vedere LotB con occhi diversi. In quel momento ho ripensato a quanto mi aveva detto la Sig.ra Mode.
Mi ha chiesto di tenere gli occhi aperti, di essere ricettivo e pronto a cogliere qualche occasione... beh, in quello stesso istante il caro LotB mi ha chiesto se volevo conoscere qualche suo amico che ha collaborato nientepopodimenoche con il maggior esperto di lupi in Italia.
Lì è stato proprio amore, lo ammetto. Da quel punto in poi, LotB ha avuto il mio affetto incontrollato e la mia stima eterna.
Ho cominciato ad ascoltarlo con più interesse, soprattutto durante la seconda giornata. E ho avuto modo di valutare e apprezzare le sue conoscenze. Era un tipo un po' strano, okay, ma gli invidio da morire la passione che mette in quello che fa. Vorrei anche io che gli altri mi ascoltassero parlare della mia di passione e che mi trasmettessero il medesimo interesse che noi trasmettevamo a lui.
Non so perché non succede, forse è perché io stesso non credo abbastanza in quel che dico... non ci metto abbastanza pathos. Eppure, boh, mi sembra di non aver ancora trovato un... pubblico.
Ad ogni modo, circa 36 ore dopo l'inizio l'escursione giunse al termine. Come dicevo in apertura, mi è sembrato di aver trascorso settimane lontano da casa... e invece, si e trattato solo di pochissimo.
Considerazioni finali? Mi piacerebbe davvero riuscire a fare il naturalista. Ho conosciuto solo gente appassionata e sognatrice... sono tutti così idealisti... è bello vedere che questa gente è mossa da un sogno e, almeno al momento, ce l'ha fatta. Spero possa accadere anche a me, un giorno.
E questo, in fondo, si ricollega anche alla mia conversazione settimanale a casa Mode. A tutto quel ciarlare sul significato della sfida...
Non saprei come parlarne, in realtà, e mi trovo in difficoltà all'idea di dover scrivere qualcosa a riguardo. Quando sono obbligato, il blocco dello scrittore mi raggiunge nel 90% dei casi... un po' come quando scrivevo fanfiction et similia.
L'obbligo rende il tutto meno spontaneo, meno interessante. Non riesco ad essere creativo in queste condizioni. La mia mente è tutt'altro che aperta.
Indi per cui... sfida? Non so, per me la sfida è riuscire a trovare qualcuno che apprezzi le mie capacità e le mie qualità. Riuscire a trovare quel carisma che mi manca. Riuscire a spiccare, come una volta, in una mediocrità dilagante. Riuscire a sentirmi speciale, come quando avevo 8 anni e non un caso umano.
Quando mi sentivo un genio, quando ero sicuro di me stesso... era tutto più semplice. La mia sete di conoscenza era inestinguibile e avevo una curiosità senza pari.
Tutto sommato, la sfida ora è ritornare agli antichi fasti.

lunedì 17 ottobre 2011

And the Void Would be Callin'.

Il vuoto.
È bellissimo, mi dà quasi i brividi.
Ieri avevo la testa confusa, piena di pensieri. Eppure per una gloriosa ora e mezza, per ben NOVANTA minuti, non ho pensato a nulla di ciò che mi tediava. Ero concentrato solo su quel che stavo facendo.

È partita come al solito, una gran bella giornata di cazzo. Eppure, sul finire, è migliorata così tanto che non riesco nemmeno a capacitarmene.
Fare sport è decisamente più terapeutico di qualunque altra cosa. Beh, sì, certo, stare lì con la signora Mode magari avrà una sua utilità a lungo termine ma... nell'immediato, il judo mi libera da tutto ciò che mi opprime.
Sono così preso, così stanco, così... appassionato, da non riuscire a pensare ad altro.
C'è solo una controindicazione: dura troppo poco.
Dovrei fare sport tutti i giorni, tutto il giorno. Forse sarei felice, o semplicemente avrei una nuova fissazione.

Corsa? Chi ha detto corsa? Sì, ammetto che non mi dispiacerebbe uscire con Ju-dog per una corsetta. Sarebbe proprio fico, anzi.
Sperià di riuscire a combinare.

domenica 16 ottobre 2011

"Senza conoscere altre persone non è possibile né tradirsi né ferirsi l'un l'altro, però... non è neanche possibile dimenticare la solitudine. Gli esseri umani non potranno mai affrancarsi dalla solitudine. Del resto ogni uomo è comunque solo. Ed è soltanto poiché è possibile dimenticarlo che gli uomini riescono a vivere."

"Gli esseri umani provano continuamente dolore dell'animo. È perché l'animo soffre tanto facilmente che anche il vivere risulta doloroso. E in particolare il tuo animo è delicato come il vetro... meritevole d'affezione... cioè ti voglio bene... "



A volte in una canzone, ora in un anime. Ci sono parole che nessuno ha mai pensato di dire... eppure esprimono esattamente come mi sento e cosa vorrei sentire, a volte.

Scuole Medie

Ho la testa iper-satura, sto pensando così tante cose contemporaneamente che non riesco a mettere ordine in alcun modo. Odio quando succede, mi sento come se stessi per esplodere.
Eppure capita in continuazione, sono sempre così agitato e pieno di disagi... ho una concentrazione di problemi e seghe mentali mai vista o provata da altro umano, secondo me.
Non so come farlo smettere, non so come dare un taglio a tutto questo.

Sono esattamente dov'ero alle medie.. ad ascoltare musica melanconia, a parlare e infastidire pochi e fidati amici, chiuso in me stesso.. non è cambiato perfettamente nulla, anche se ora penso di aver sprecato ancora più tempo, di aver perso chissà quante e quali occasioni.
Sì, prima avevo la consapevolezza di aver sprecato parte della mia gioventù, ora sono certo di aver sprecato 1/4 della mia vita.
Yay per me.

Spero che tutto questo un giorno finisca, spero esista da qualche parte qualcosa che lenisca le mie pene. Mi dicono tutti che non devo cercare poi così lontano, che devo trovare da me quel... qualcosa.
Penso che se fosse così facile, ci sarei già riuscito. Ho toccato il fondo talmente tante volte, che ormai non solo ho grattato... sono uscito dall'altra parte e ho ripreso a scavare. Eppure non è cambiato nulla.

Quindi, boh.

sabato 15 ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011

Everything is... Limited

Triste.
Tutto ciò che vedo guardandomi allo specchio, tutto ciò che sono, è riassumibile in un unico e semplice aggettivo.
Ho mal di testa, il cuore sta per scoppiarmi e ho la nausea. Stasera è una di quelle sere in cui più che sentirmi parte del tutto, mi sento più come sabbia fra gli ingranaggi.
Per qualche giorno mi sono portato il peso di certe convinzioni, l'idea che il mondo volesse tarparmi le ali e tenermi in gabbia. Ho provato ad esprimere questo mio disagio, ma ho fallito... come ogni volta.
Non sono proprio capace. Non so come facciano gli altri... checché ne dica Edna Mode, non sono capace di spiegarmi.
È così difficile ragionare con il mio cervello, ora come ora mi fa male la testa perché sono convinto sia surriscaldato da tutti i pensieri che ha messo in moto la discussione che ho avuto con i miei amici.
Il malumore di cui sopra si è acuito a causa di un' divergenza sullo sport da fare. Da qui la discussione è degenerata e io sono finito al solito stato di larva pseudo-umana che mi contraddistingue.
Per me è difficile gestire questa specie di relazione a tre, perché a volte non mi ci sento parte del trio. Non che Figaro e Penelope facciano qualcosa di sbagliato, piuttosto le mie elucubrazioni personali mi portano a trarre tutta una serie di conclusioni che poi alla fine si rivelano errate. Indi, dopo aver esternato tali conclusioni, di solito va a finire in questo modo: io piango, mi sento in colpa per quello che ho detto e perché mi comporto da cattivo amico oltre che da brutta persona, mi sento male e finisco con lo scrivere post come questi.
Poi, boh, tutto tace. Così com'è venuto, se ne va.
Sono conscio che è dovuto ad un meccanismo fisiologico innescato dalle lacrime, ma a volte è un po' disagiante... perché rende ancor più difficile spiegare a terzi come mi sono sentito in quel momento.

Ah, ho un compito della settimana. Descrivere cos'è per me la sfida.
Gesù.

venerdì 7 ottobre 2011


"Nasciamo soli, viviamo soli, moriamo soli. Solo attraverso i nostri amori e l'amicizia si può creare l'illusione, per un momento, di non essere soli."

Orson Welles.

giovedì 6 ottobre 2011

Time Is Running Out

Mi sento angosciato.
Mi mancano i soldi.
Mi manca il tempo.
Mi manca la voglia.
Ho bisogno di indipendenza.
Sto per esplodere.
Tic, tac, tic, tac...

mercoledì 5 ottobre 2011

Estenüato agg. [part. pass. di estenuare]. – Sfinito, privo di forze fisiche o morali: uomini e. dalla fatica; avere il viso e. dall’astinenza, dai patimenti; mi sento estenuato; con uso sostantivato, poco com.: gli estenuati, i vecchi, i fanciulli, alzavano le mani scarne (Manzoni).

martedì 4 ottobre 2011

Passion.


"Passion. It lies in all of us. Sleeping... waiting... and though unwanted... unbidden... it will stir... open its jaws, and howl. It speaks to us... guides us. Passion rules us all. And we obey. What other choice do we have? Passion is the source of our finest moments. The joy of love... the clarity of hatred... and the ecstasy of grief. It hurts sometimes more than we can bear. If we could live without passion, maybe we'd know some kind of peace. But we would be hollow. Empty rooms, shuttered and dank. Without passion, we'd truly be dead."

Angel (Angelus, in realtà) declamava così in uno degli episodi in cui, privo di anima, si divertiva a torturare la povera Buffy. E' un pensiero piuttosto articolato, su un'emozione che raramente riesce a guidarmi e/o spronarmi. Eppure mi è rimasta scolpita - più o meno - nella memoria.
Perché mi è tornata in mente? Una sciocchezza in realtà, una banale epifania avuta in un momento di placida e devastante noia.
Fantasticavo sull'università, sul mio futuro e altre baggianate simili. Valutavo alcune opzioni del tutto combattuto nell'animo: vi è una parte di me che vuole andarsene, e perché no fuggire, da questa realtà, vivere un sogno coltivato e cresciuto nel corso degli anni. Un'altra parte di me, tristemente, sa che questo sogno non si realizzerà mai. Peccato che non vinca mai nessuno, che lo struggimento prosegua in eterno provocandomi non pochi patemi.
Ad ogni modo, stavolta la farneticazione prevedeva l'exhibit:

A) Un futuro come veterinario naturalista, una cosa che - secondo me - nemmeno esiste.
Da piccolo ho sempre odiato mortalmente coloro che sminuivano il mio voler essere uno zoologo, la mia passione per gli animali, per qualcosa di più banale come la veterinaria. Eppure ora, a 24 anni suonati, l'ipotesi mi sembra decisamente più affascinante. Nel corso degli anni ho sviluppato una passione per tutto ciò che riguarda il campo medico/anatomico, eppure ancora non ho avuto il modo di far crescere questa vocazione. Forse questa è la risposta, ma... boh. Vale davvero la pena imbarcarsi in questa cosa? Sprecare 2, forse altri 3 anni per cosa poi? Quanto vale in Italia e all'estero una laurea di tipo triennale? Sì, ok, avrei due lauree triennali, ma insieme quanto possono valere? Se solo ci fosse qualcuno che potesse darmi la risposta...

B) Un futuro all'estero.
Guardavo le foto di un tizio e già m'immaginavo immerso nella neve, imbacuccato e infreddolito, con tanto di respiro a nuvoletta. Quanto dev'essere bello, vivere in un luogo che si confà al proprio animo? Anche in questo caso, ho sempre avuto una passione per le terre fredde e aspre del grande Nord. Non so perché, in fondo sono uno schifossissimo cittadino, che poco ama la lontananza dalla civiltà. Eppure, ci sono luoghi in America che ben si sposano con questo mio modo di essere. Il nuovo mondo è costellato di foreste e luoghi meravigliosi, pur essendo così vicini ad altrettanto magnifiche metropoli.

C) Un futuro con i lupi.
Anche in questo caso, non so da dove sia uscita 'sta passione. Forse perché amo tanto i cani, forse perché semplicemente lo trovo, esteticamente, un animale bellissimo, forse perché fin da piccolo mi hanno riempito la testa con nozioni vere e/o false sui lupi. Riflettevo sullo sfruttare al meglio la mia tesi, riflettevo su come trasmutare questo amore in qualcosa di più... redditizio. Quanto bello sarebbe potersi pagare l'affitto di casa, studiando i lupi? Quanta soddisfazione mi porterebbe un lavoro che mi avvicinerebbe a quest'animale? Non riesco nemmeno a immaginarlo.

Ecco, tre passioni. Una più forte dell'altra. Passioni che mi spingono a voler fare. Eppure continuo ad avere un maledettissimo blocco, uno stupido blocco interiore (e non) che m'impedisce di seguire il mio istinto.
Perché dev'essere così difficile?

Vabè, visto che sono in vena di citazioni. Eccone un'altra:

"All stories are about wolves. All worth repeating, that is. Anything else is sentimental drivel. …Think about it. There's escaping from the wolves, fighting the wolves, capturing the wolves, taming the wolves. Being thrown to the wolves, or throwing others to the wolves so the wolves will eat them instead of you. Running with the wolf pack. Turning into a wolf. Best of all, turning into the head wolf. No other decent stories exist."

giovedì 29 settembre 2011

Meh.

Okay. Non so cosa pensare.
Durante il tempo che passo con la cara Edna Mode, la mia psicologa nuova fiammante, sono combattuto tra sentimenti contrastanti. Una parte di me pensa semplicemente: "che perdita assurda di tempo e soldi! FUGGI!".
L'altra anela a sentirsi dire certe cose. Cose che magari anche amici e parenti dovrebbero dire, ma dette da uno sconosciuto... hanno una valenza diversa. Non so perché.
Per ora comunque è ancora presto per valutare quale delle due parti avrà la meglio, ma spero davvero che possa aiutarmi con i miei problemi. Ne ho bisogno.
Oggi, fra l'altro, continuavo a pensare anche ad un'altra cosa. Nella lista che mi è stato chiesto di fare, delle cose che mi rendono infelice, ho scritto: "mi sento uno spreco di spazio".
Lei si è soffermata su questo punto facendomi notare quanto in realtà sia piccolo e infinitesimale questo spazio nell'economia universale. Quanto tutto sia parte di qualcosa di più... universale, appunto, e come tutto sia parte di un ingranaggio all'interno del quale ogni singola componente è necessaria in qualche modo. Non so, messa su questo livello un po' mi ha convinto.
Nella mente mi ripetevo: "uno e tutto, tutto e uno". Saggezza spicciola, proveniente da Full Metal Alchemist. E forse i fratelli Elric non erano poi così retorici.


BTW, ieri io e il dinamico duo abbiamo diligentemente guardato l'episodio settimanale di "Glee".
Ancora una volta, sento che gli sceneggiatori americani sanno toccare diverse corde del mio animo.
La storia dell'unicorno mi ha preso tantissimo. Spero di diventar magico anche io un giorno, o almeno di conoscere qualcuno che lo è.


mercoledì 28 settembre 2011

domenica 25 settembre 2011

Happiness is a Warm Puppy

Scriveva così, tempo fa, il caro Schulz. E forse aveva proprio ragione.
Oggi, causa adozione gattino, abbiamo conosciuto diverse persone che si occupano di piazzare cani e/o gatti randagi. Eravamo lì, approfittando di banchetto altrui, cercando di smerciare il felino al primo ragazzino sulla piazza.
Ovviamente la mia attenzione è stata catturata immediatamente da una tenerissima cucciola. Si trattava di un esserino di c.ca 2 mesi, abbandonato nella grotta di non-so-dove e tenuta in custodia da una coppia di signore molto, molto convincenti e competenti.
La cucciola in questione era piccina, un po' grassoccia (com'è bene per un animale così piccolo) e tanto tanto tenera. Aveva il tipico sguardo che l'uomo tende ad associare ad uno stato di tristezza. Lo sguardo da cane bastonato.
Nonostante i tristi trascorsi non potevo non tentare. Prontamente ho inviato un sms a mia madre, chiedendole di accogliere nella nostra "famiglia" un nuovo membro. Altrettanto prontamente mia madre si è rifiutata adducendo scuse sciocche e mandandomi sms piuttosto fastidiosi.

"Non farmi sentire in colpa."

Perché dovrei? In fondo "ti-prego-genitore-voglio-un-cane" è solo stata la mia prima parola. In fondo ho perso un cucciolo -Tara- per colpa sua. In fondo... a chi importa cosa voglio io.
L'importante è: non farla star male, non farla sentire in colpa.
Mi si spezzava il cuore a vedere quella cucciola, mi si spezzava il cuore all'idea di non poterla stringere e darle una sistemazione. Ogniqualvolta si avvicinava qualcuno, pregavo affinché non fosse portata via.
Sono arrivato ad odiare una bambina -brutta- perché aveva quasi convinto il padre a prenderla.
So di avere così tanto da dare, so di aver commesso degli errori la prima volta e so cosa voglio ora.
Avere un cane come compagno di vita è una mia fantasia ricorrente, non c'è nulla da fare.
Un cucciolo caldo, forse, riuscirebbe a rinfrancarmi dal mio dolore.


Make a List

Oggi ho incontrato la signora Edna Mode.
Spero che quest'incontro porti i suoi frutti, che in qualche modo la signora Mode possa lenire le ferite del passato e aiutarmi a fare più chiarezza nel presente.
Per ora sono solo angosciatissimo dalla questione dei soldi. Dovremmo tornare al baratto, sarebbe tutto decisamente più facile...
Ad ogni modo, mi è stato chiesto di fare una lista. Una lista che esprima la mia inadeguatezza. Al momento sono arrivato a ben 40 punti, forse più.
E' terrificante.

BTW, Figaro e Penelope hanno trovato un gattino. L'abbiamo tenuto tutta la giornata - disagi respiratori compresi - e ora cerchiamo una famiglia a cui affidarlo.
Non so per quale motivo, forse perché i gatti sono troppo schivi, eppure non riesco a sentirmici... affezionato. Penelope e Figaro lo trattano già come fosse loro figlio, un compagno di anni e anni. Io non provo assolutamente nessun sentimento per quel gatto, all'inizio ero persino disinteressato alla questione.
Ora mi ci trovo in mezzo e ancora non sento nulla.
So che è stupido, ma ormai non sono poi così lontano dal farmi chiamare Cuoredipietra Famedoro.
Peccato che io non ho i suoi soldi!

martedì 20 settembre 2011

Ted Mosby, Architect


Tutti i miei amici del liceo sono venuti qui con mogli e figli.
Io invece? La mia compagna per la serata e' una rivista appiccicosa.
[...]
Una volta credevo nel destino, capisci? Se andavo a comprare un bagel e vedevo in fila una bella ragazza che leggeva il mio romanzo preferito fischiettando la canzone che avevo in testa da una settimana pensavo subito: "Wow, ehi, forse e' lei quella giusta!" 
Ora invece penso, "Di sicuro quella stronza si prendera' l'ultimo bagel integrale rimasto."
Ormai non ci credo piu'. Non in senso... che mi sento depresso... tipo "scoppiero' in lacrime durante il mio brindisi".
In un modo di cui non mi ero nemmeno accorto fino a stasera.
E' solo che ogni giorno che passa... ci credo un po' meno, e poi meno, e poi meno ancora, e questa cosa... fa schifo. Come posso rimediare, Scherbatsky?

***

So che è stupido. So che è da pazzi. Ma i tf mi leggono dentro.

***

lunedì 19 settembre 2011

Il Ritorno dell'Ananas.

Piove e fa fresco.
Non sono uno di quelli che ama alla follia la pioggia, ma il clima uggioso rispecchia il mio animo.
Non sono fatto per il sole, odio l'estate e l'idea che il caldo afoso di protragga fino ad ottobre mi uccide. Preferisco le belle giornate d'inverno, quando sollevi lo sguardo e il cielo è grigio e costellato di nubi. Fa molto più figo ed è anche molto più epico! (e poi, cioè, gli outfit autunno/inverno sono molto più belli e variegati!)
Con il freddo poi, boh, i neuroni lavorano meglio. Oggi, durante il viaggio in treno, ho discusso un po' con Figaro. Sempre delle solite cose, del mio male di vivere, ma in fondo era da un po' che non conversavamo a quattrocchi... mi mancava.
Tutto è cominciato da un pomeriggio di studio... durante il quale abbiamo visto "Love Actually".
Non dovrei dirlo, in quanto presunto maschio etero, ma ho già visto quel film 2 volte e mi piace tantissimo! Tranche preferita? Quella dedicata al trio Mark/Nero di cui non imparerò mai il nome/Keira Knightley.
Amo il personaggio di Mark. Romantico e represso come pochi!
Ad ogni modo, al film sono seguite, chiaramente, riflessioni personali sulla mia condizione di single più o meno perpetua. Sul fatto che non conosco mai gente, non frequento i posti giusti etc.
Ormai sono convinto di non avere più chance, che l'altra metà di ananas non esista in questo mondo fatto di mele, ciliegie e noccioline. Non ci sono personaggi interessanti nella mia vita, nessuno che mi stimoli come si deve.
C'è stato qualcuno, Lady Chatterley, ma si trattava di un qualcuno tristemente fidanzato. Verità contro la quale mi sono scagliato e scontrato più e più volte, riportando dolorose quanto sonore sconfitte.
La amavo e parecchio. Per quanto poco sapessi di lei, della sua vita... ogni momento passato con lei era speciale, mi batteva il cuore quando mi guardava o solamente quando entrava in una stanza. Mi ci è voluta una vita per farmela passare e, ancora adesso, a ripensarci mi brillano gli occhi.
C'è stato qualcun'altro, Arisa, ma anche lì situazioni contingenti e il mio carattere di merda hanno fatto affondare quella fregata con un singolo colpo di siluro.
Qui poco da dire. E' stata una relazione un po' strana, cominciata in maniera curiosa e terminata a causa di riflessioni scatenate da un 14enne.
Altre candidate? Praticamente nessuno.
E sì, lo so che... com'era... le occasioni sono dietro l'angolo! Basta un sorriso e la vita cambierà! Etc etc. Ma non è vero! Non succede come nei film! Se non hai incontrato nessuno finora.. non lo incontrerai! Non c'è scritto da nessuna parte che ci debba essere qualcuno ad aspettarti!
Sono radicato su questo pensiero, purtroppo, e non riesco a schiodarmi dall'idea.
Detto ciò, alla fine della suddetta discussione con Figaro, comunque, ne siamo venuti fuori con un'unica ma importante conclusione: è tutto un fatto di attitudine.
Quant'è vero.

venerdì 16 settembre 2011

Waste of Space

Mi sento invisibile. Nessuno nota veramente la mia presenza, se ci fosse una sagoma con un enorme punto interrogativo al posto della faccia... sarebbe uguale.
Non è come ne "Il Canto di Natale", nessuno si preoccupa della sedia vuota.
Che amarezza.

mercoledì 14 settembre 2011

Re Leone Docet

Il tempo abbellisce decisamente i ricordi. Non mi sovviene quale sia il meccanismo fisiologico che interviene, ma sono certo di aver letto qualcosa a riguardo... Fondamentalmente è vero comunque, quando si ripensa al passato si ricordano solo i momenti migliori e tutto non sembra poi così tanto male. Soprattutto confrontato all'attualissimo presente.
Il presente mi fa così schifo che mi sono rintanato in un momento decisamente poco appetibile, sulla carta.
Tempo addietro ho avuto la mia prima relazione. Momenti veramente difficili sia a causa di fattori esterni, che di fattori intrinseci (visto che era pure una cosa a distanza). Ricordo perfettamente quanto stessi male e quanto ci facessimo del mal l'un l'altra. Eppure... eppure ho una nostalgia così radicata, così profonda... che mi turba.
Mi mancano così tanto quei momenti, quelle sensazioni... mi ritrovo ad ascoltare persino canzoni del passato che, come ogni brava coppia, ci dedicavamo a vicenda.
Mah. Che fatti.
E' evidente che la mia mancanza di relazioni del momento (dove per "momento" intendo l'ultimo anno) mi provoca non pochi scompensi.
Mi sento costantemente solo, solo una di quelle persone che ha bisogno di trovare l'altra metà della mela per star bene. Peccato che io sia più come un ananas.

"Il passato può fare male, ma a mio modo di vedere dal passato puoi... scappare. Oppure, imparare qualcosa."


Cosa devo imparare Rafiki, cosa?

martedì 13 settembre 2011

Il mio Amico Charlie Brown


“Charlie Brown is, I think, a little bit like everyone. We all need reassurance that some people really do like us. But I guess Charlie Brown is mostly me. That’s why he often has that dumb expression on his face.
“But, for example, when I’ve been beaten in a golf tournament or a bridge game… or maybe if I’ve bowled a bad game on a particular night… when I feel low. This is when I come home and really pour it on old Charlie Brown.


“This is when he suffers the most. When I suffer the most.” 

Pensieri Random

Ieri ho visto un film: "Penelope".
Ovviamente lo amo alla follia, ha tutti gli elementi che rendono un film attraente ai miei occhi.
Bella musica, storia struggente, ambientazione da favola (che non è una forma giovane per dire che era figo, era proprio una favola) e, soprattutto, una morale.
Amo le morali nei film e nei telefilm, per quanto stupido sia mi fanno davvero riflettere. Chiaramente ho un modo mio d'interpretare i fatti, un modo contorto e curioso che rende il tutto un po' più deprimente di quanto non sia in realtà
Alla fine del film viene chiesto a dei bambini cosa pensano della storia. Si sono susseguite diverse risposte:

"I ricchi fanno schifo"

Beh sì, vero. In fondo chi non è invidioso? Se avessi più soldi potrei fare qualunque cosa, o comunque... qualcosa.

"E' sempre colpa della madre"

Anche qui, nulla da dire. In fondo è una cosa che penso anch'io, una di quelle cose per la quale mi strazio e devasto.

"Siamo tutti maledetti"

Ecco. Nemmeno a dirlo è questa la cosa che mi ha colpito di più. Perché, in fondo, è vero. Sacrosanto.

***

Oggi ho trovato un'immagine emblematica: una lista di cose da fare per esser creativi. Questa:



Mi ha messo in crisi.
Non sono più creativo da molto, molto tempo. Da quando mi si è spenta la voglia di vivere. In fondo, fino a qualche anno fa, ero molto più produttivo. Scrivevo cose (beh sì, scrivevo fanfiction... ma ne scrivevo un sacco) e disegnavo tantissimo. Poi ho smesso. Perché? Perché non pensavo di essere abbastanza bravo, se non rasenti la perfezione non c'è posto nel mondo. Non c'è posto nel mio mondo. Lo so che pretendo troppo, in fondo non ho mai avuto un insegnante... non ho mai avuto la coerenza e la costanza nell'esercizio...sono profondamente convinto di avere qualcosa da dimostrare e sono altrettanto convinto di non esserne capace. Ogni volta che impugno la matita vorrei riuscire a convogliare le mie capacità e raffigurare quello a cui sto pensando, purtroppo non ci riesco praticamente mai.
Fra l'altro, ed è anche qui che si coglie lo strazio e la dualità intrinseca della mia persona, in fondo in fondo penso di non essere poi così male. Amo quando mi vengono fatti i complimenti per le mie abilità, amerei riceverne di continuo perché... sono meritati.
Non so come sia possibile essere così pieni di sé e così autodistruttivi al tempo stesso, credo sia questo che mi condurrà alla pazzia un giorno. Se avessi solo un po' più di autostima sarei una persona migliore... o peggiore.

***

I telefilm mi turbano. Mi illudono. Quando guardi una serie tv ti si apre davanti un mondo che non esiste, un mondo pieno di possibilità e di stravolgimenti. Nella vita tutto sommato non succede mai nulla, o comunque le cose tendono sempre al peggio. Non c'è nessun episodio in cui il protagonista muore di noia, anzi c'è la puntata in cui questi sconfigge la noia e carpisce chissà quale importante lezione.
Perché non succede davvero?
Perché ci si innamora di continuo nei telefilm? Persone che non pensavi si sarebbero mai parlate, tutto d'un tratto si giurano amore eterno.
Ormai invidio anche le coppie fasulle, come quella fra Kurt e Blaine in "Glee". Per quanto si tratti di due uomini, invidio alla follia il rapporto che viene raccontato. Invidio alla follia il momento in cui uno si dichiara all'altro. Perché non capita anche a me? Perché non c'è nessuna ragazza a cui dichiararmi? Non c'è nessuna che catturi il mio interesse, nessuna che mi stimoli intellettualmente.
Non ho una discussione allettante da anni. E' veramente molto triste.

***

Devo studiare. Sta per ricominciare la stagione televisiva americana. Forse, a breve, sarò finalmente libero di parlare a qualcuno della mia condizione.

Speriamo bene.

P.S. devo smetterla di leggere cose su wikipedia, mi son convinto di avere almeno 12 diverse patologie legate alla insanità mentale.

venerdì 9 settembre 2011

Misplaced Soul

Mah.
Sono troppo insoddisfatto della città in cui vivo, del paese in cui vivo, dell'epoca in cui vivo.
E' estremamente difficile (soprav)vivere ogni giorno in un luogo che non si sente proprio, ormai m'infastidisce praticamente tutto... soprattutto la popolazione autoctona.
Indubbiamente i berlinesi avranno i loro problemi, i parigini sono antipatici, a londra sono tutti cocainomani... ma a Napoli ci sono troppe capre e troppe scimmie per i miei gusti.
La gente urla per strada, ha un livello di cultura medio ben al di sotto del mio (e solo oggi 1) ho ri-scoperto di non sapere NULLA di storia dopo la caduta dell'impero romano 2) di avere una conoscenza della letteratura moderna italiana pari a 0 3) di avere lacune in matematica e geometria) e in generale ha un modo di fare decisamente intollerabile. Non si fa di tutta l'erba un fascio, ok, ma, come dicevo, ne ho fin sopra i capelli.
Nella città in cui vivo non posso vestire come voglio.
Nella città in cui vivo non esiste il tipo di ragazza che immagino al mio fianco.
Nella città in cui vivo non vi è nulla che mi stimoli.

Nel mulino che vorrei, c'è ben altro.

giovedì 8 settembre 2011

Into the Ocean


I'm just a normal boy
That sank when I fell overboard
My ship would leave the country
But I'd rather swim ashore

Without a life vest I'd be stuck again
Wish I was much more masculine
Maybe then I could learn to swim
Like 'fourteen miles away'

Now floating up and down
I spin, colliding into sound
Like whales beneath me diving down
I'm sinking to the bottom of my
Everything that freaks me out
The lighthouse beam has just run out
I'm cold as cold as cold can be
Be

I want to swim away but don't know how
Sometimes it feels just like I'm fallin' in the ocean
Let the waves up take me down
Let the hurricane set in motion, yeah
Let the rain of what I feel right now, come down
Let the rain come down

Where is the coastguard
I keep looking each direction
For a spotlight, give me something
I need something for protection
Maybe flotsam junk will do just fine
The jetsam sunk, I'm left behind
I'm treading for my life believe me
(How can I keep up this breathing)

Not knowing how to think
I scream aloud, begin to sink
My legs and arms are broken down
With envy for the solid ground
I'm reaching for the life within me
How can one man stop his ending
I thought of just your face
Relaxed, and floated into space

I want to swim away but don't know how
Sometimes it feels just like I'm fallin' in the ocean
Let the waves up take me down
Let the hurricane set in motion, yeah
Let the rain of what I feel right now, come down
Let the rain come down

Now waking to the sun
I calculate what I had done
Like jumping from the bow, yeah
Just to prove that I knew how, yeah
It's midnight's late reminder of
The loss of her, the one I love
My will to quickly end it all
Sat front row in my need to fall

Into the ocean, end it all
Into the ocean, end it all
Into the ocean, end it all
Into the ocean, end it all

[Zayra]
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)

I want to swim away but don't know how
Sometimes it feels just like I'm falling in the ocean
Let the waves up take me down
Let the hurricane set in motion, yeah
Let the rain of what I feel right now, come down
Let the rain come down

Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
(In to space)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
Into the ocean (goodbye) end it all (goodbye)
I thought of just your face

mercoledì 7 settembre 2011

Come Spore al Vento

Le parole dell'altra volta si sono disperse, come non ci fossero mai state.
Non ho colto nessuna modificazione o cambiamento nel comportamento nei miei confronti e ormai comincio ad esserne veramente seccato.
Per di più questa continua voglia di... boh... stare al centro dell'attenzione a mio scapito la trovo quantomeno molesta. Se mi fossi comportato io così, in occasioni passate, Figaro si sarebbe lanciato da un ponte. Ma no, va tutto bene invece. Sono io quello permaloso.

Solo un pensiero: andate a zappare.

martedì 6 settembre 2011

Macerie

E' difficile comunicare con il prossimo. ( ma manco Fabio Volo inizia i capitoli così, 10 punti per me!)
Io sono una di quelle persone che ha sempre paura di ferire il prossimo quando parla, che questo si allontani per chissà quale motivo se solo oso esternare un mio disagio. Un trauma represso, fondamentalmente, riconducibile a diversi eventi vissuti nella mia giovine esistenza.
Di solito trattengo e filtro l'80% dei miei pensieri, soppesando ogni parola. In altri casi esce via tutto, di botto, trascinato da quella che è una colata di acido e rabbia repressa dovuta alla frustrazione perpetua. E no, non è piacevole per nessuno. Anche perché poi mi sento in colpa e mi struggo, cercando di rimediare ai danni.
Comunque, oggi non è uno di quei giorni. Le parole scorrevano (e scorrono) come un fiume; in una sera soltanto ho detto tutto -o quasi- quel che avevo da dire.
Ho descritto la mia condizione di "terzo", ho spiegato che molto molto spesso sono a disagio in talune situazioni, ho esternato pensieri da adolescente che in fondo non si sono mai scrostati dalla mia mente.
L'immagine migliore della serata: me solo, fra le macerie. Ma non come un eroe figo sopravvissuto ad una strage, piuttosto come un reduce. In questi anni non sono riuscito a costruire nulla, tutto ciò che avevo è andato in frantumi e sono convinto sia una mia colpa. Ho perso amici, interessi, anni di università... e ora non ho quasi nulla.

E per ora non ho nemmeno voglia di continuare questo post.

domenica 4 settembre 2011

Mantra

Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare. Devo Studiare.

Com'era? Se lo si ripete 500 volte, funziona? Mah, speriamo.
Al massimo, disimparo a parlare.

Three is meglio che One

Tre è il numero perfetto. Ma quant'è vero?
Ormai da qualche anno sono bloccato in una specie di threesome e, no, non è una di quelle cose sexy dove tutti fanno sesso con tutti. Io non faccio sesso proprio con nessuno. Sono più una specie di anticoncezionale un po' ingombrante o una sorta di figlio/cucciolo surrogato, non so.
Resta il fatto che praticamente la mia vita è imperniata sul rapporto con una coppia. Sì, ci siamo io, Penelope e Figaro.
Penelope e Figaro che fanno tutto insieme, ma proprio tutto. Penelope e Figaro che non si baciano in mia presenza, ma sono sempre appiccicati. Penelope e Figaro che si parlano con vocette stupide. Penelope e Figaro che, un po', hanno martellato.

sabato 3 settembre 2011

Me VS the Universe

L'universo mi odia.
Non è un fatto di karma, anche perché se riguardasse quello... il debito pubblico maturato è veramente altissimo! Non c'è nulla da fare, per parafrasare leggermente una celebre frase: "tra tutti i Charlie Brown del mondo io sono il più Charlie Brown di tutti".



venerdì 2 settembre 2011

I Need Some Medications.

Caro diaro, mi chiamo A#@* e ho $# ann... Ok. No.
Questa è una cosa che provo e riprovo a fare - con scarsissimi risultati - fin da quando ero solo un pupo. Tenere un diario, un quaderno, un journal è qualcosa di veramente difficile! Così tanto da dire, mentre è pressoché nulla la capacità di esprimere alcun pensiero. In più è una cosa un po' stupida e da sfigati, a rifletterci, ma dicono sia terapeutico... e ultimamente ho proprio bisogno di terapie.
Indi per cui, nell'era nella quale tutti parlano dei fattacci loro su internet, perché non tentare quest'esperimento personale? Una prova ardita in cui lanciarsi: raccontare e annoiare sconosciuti con le proprie magagne e soddisfazioni personali (eh no, sarà uno di quei blog da adolescente sfigato... un po' cupo... soddisfazioni ce ne saran poche)!
Per questo mi lancio, faccio il grande salto.
Almeno fino a stasera.