giovedì 15 dicembre 2011

Midnight in Paris

Voglio una vita come quella di Jack London. Come quella di Hemingway. Io voglio vivere di avventure.
Ieri l'aver visto il nuovo film di Woody Allen ha risvegliato in me la passione per Parigi (sì, insomma, voglio andare a viverci... ORA) e ha acceso un senso di ignoranza assurdo, quest'ultimo mi ha portato a informarmi sulla vita del caro Ernie.
Da qui, la conclusione con la quale ho iniziato il mio post.
Voglio anche io una vita come la loro. Voglio trasformare anche io il mio tormento in... qualcosa.
Vorrei trovarmi altrove, avere degli stimoli.
E a questo punto, lo ammetto, sono molto più simile alla povera Adriana che non comprende quanto sia magica la sua epoca e preferisce rifugiarsi nel passato.
Ho anch'io la "sindrome dell'epoca d'oro". Come si fa a non averla?
Gil, lo scrittore interpretato da Owen Willson, riesce ad abbandonare la sua nostalgia solo dopo aver compiuto il suo viaggio. E solo insieme a Gabrielle.
E io? Come faccio, io?


Mi sento esattamente come Belle. Bloccato in un paese di provincia, senza prospettiva alcuna.
Lei alla fine ha conosciuto la Bestia, ed ha imparato ad amare.
A me capiterà mai qualcosa?

1 commento:

  1. Oggi mi sono imbattuta in questa frase di George Eliot: "Adventure is not outside man; it is within." E mi sei venuto in mente tu e questo tuo post. Lo so che probablimente è una frase che non vorresti sentirti dire, però è molto vero; io pensavo che l'avventura sarebbe stata in Scozia, e a Roma, e in Canada...e lo è stata, ma non sono stati i luoghi a darmela. Era tutto "within".

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