domenica 25 settembre 2011

Happiness is a Warm Puppy

Scriveva così, tempo fa, il caro Schulz. E forse aveva proprio ragione.
Oggi, causa adozione gattino, abbiamo conosciuto diverse persone che si occupano di piazzare cani e/o gatti randagi. Eravamo lì, approfittando di banchetto altrui, cercando di smerciare il felino al primo ragazzino sulla piazza.
Ovviamente la mia attenzione è stata catturata immediatamente da una tenerissima cucciola. Si trattava di un esserino di c.ca 2 mesi, abbandonato nella grotta di non-so-dove e tenuta in custodia da una coppia di signore molto, molto convincenti e competenti.
La cucciola in questione era piccina, un po' grassoccia (com'è bene per un animale così piccolo) e tanto tanto tenera. Aveva il tipico sguardo che l'uomo tende ad associare ad uno stato di tristezza. Lo sguardo da cane bastonato.
Nonostante i tristi trascorsi non potevo non tentare. Prontamente ho inviato un sms a mia madre, chiedendole di accogliere nella nostra "famiglia" un nuovo membro. Altrettanto prontamente mia madre si è rifiutata adducendo scuse sciocche e mandandomi sms piuttosto fastidiosi.

"Non farmi sentire in colpa."

Perché dovrei? In fondo "ti-prego-genitore-voglio-un-cane" è solo stata la mia prima parola. In fondo ho perso un cucciolo -Tara- per colpa sua. In fondo... a chi importa cosa voglio io.
L'importante è: non farla star male, non farla sentire in colpa.
Mi si spezzava il cuore a vedere quella cucciola, mi si spezzava il cuore all'idea di non poterla stringere e darle una sistemazione. Ogniqualvolta si avvicinava qualcuno, pregavo affinché non fosse portata via.
Sono arrivato ad odiare una bambina -brutta- perché aveva quasi convinto il padre a prenderla.
So di avere così tanto da dare, so di aver commesso degli errori la prima volta e so cosa voglio ora.
Avere un cane come compagno di vita è una mia fantasia ricorrente, non c'è nulla da fare.
Un cucciolo caldo, forse, riuscirebbe a rinfrancarmi dal mio dolore.


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